
Asfalti dimenticati

10 giugno 2004
Pomeriggio assolato, non manca niente per fare estate. Poche auto, molto azzurro e verde. Strade solitarie, lavori agresti ai margini della carreggiata. Falciatrici in azione, erba che secca al sole e due boscaioli che pareggiano tronchi prima di caricarli sul rimorchio, belle piante forse stroncate dalla neve di questo inverno di altri tempi. Neve che oggi è già un ricordo. Nei tratti solatii il sudore cola già negli occhi dei ciclisti impegnati sulle non difficili prime rampe. Il monte Barone chiude la visuale a est e più a sud, il vicino Fenera.
Con i primi tornanti le fabbriche di Valduggia si perdono. Avanza il bosco, sale la strada. Cellio offre la prima sosta. Mangia e bevi prima dello strappo di Piana dei Monti, ricordi di guerra partigiana che affiorano nei nomi delle vie. Sulla piazza incroci i sentieri che portano in Valsesia, crocevia fra i laghi e le montagne.
Un gregge di pecore ci porta a rallentare e a scambiare due parole con il pastore, lavori dimenticati forse passioni che ritornano con il tempo della pensione dopo una vita di fabbrica. Si rientra su strade poco trafficate che offrono alcuni piacevoli sguardi panoramici a Valduggia, la chiesa parrocchiale, purtroppo chiusa, con affreschi di Gaudenzio Ferrari merita una sosta nel piccolo centro. Dopo il traffico con mezzi pesanti ci costringe a correre verso casa. Controvento e a mani basse gli ultimi chilometri verso Mosso.
10/06/2004 Km totali 71.6
Note tecniche
Il percorso ad anello
Mosso-Borgosesia- Valduggia (bivio per Cellio)-Plello-Cellio-Piana dei Monti-Valpiana-Zuccaro-Cremosina-Valduggia-Borgosesia- Mosso.
NB. asfalto buono poco traffico ad eccezione dell’attraversamento di Borgosesia, un tratto di un Km circa prima di Piana dei Monti con pendenza circa 10%