Colle del Ranghetto
12 novembre 2011
A Mariuolo non sfuggiva l’importanza del momento e di ciò che stava per fare. Era un’occasione unica ed era comprensibile quindi il nervosismo che lo accompagnava. Sfidare un’altra volta quella salita mozzafiato? Doveva essere pazzo. Dopo un bel respiro nell’aria fredda della mattina, pensò che non erano cambiate molto le cose dall’ultima volta che era stato lì. La scritta sul muro inneggiante a qualcuno che aveva sempre ragione, la piazza, il vecchietto con cui Re Leone stava conversando e il tempo. Un tempo umido, nebbioso, che in altri tempi lo avrebbe visto a letto. Oggi l’inconfondibile ronzio della motosega e gli altri rumori della campagna gli davano nuovo slancio.
Ma ora aveva fretta ed era consapevole che i minuti passavano. Accanto a lui, Duracell gli strinse la mano come se avesse percepito i suoi pensieri. Cenerentola sorrideva ingenuamente. La dolce creatura armeggiava con le bici degli amici che stentavano a raccapezzarsi nel montaggio delle ruote. Era ancora ignara del percorso che affrontava per la prima volta.
Mentre il gruppo era infagottato per difendersi dal freddo il Nobile da Lessona sfoggiava l’azzurra maglia sociale dalle maniche corte. Dopo essersi fatto largo nel gruppo, raggiunse la sbarra che delimitava l’inizio della salita. Guardò Duracell che spalancò gli occhi sorpreso.“Che succede?” protestò tossendo e lanciando un occhiata alla strada che scompariva ripida come una scala a pioli di fronte a loro. Ormai Mariuolo si era lanciato e stava scomparendo nella nebbia. I compagni seguivano, l’uno debilitato dalla malattia respirava a bocca aperta, l’altro per ora giocava in difesa e si teneva a ridosso dell’amico. La strada si dissolveva veloce sotto le ruote del nobile lessonese. Solo al colle il lepre ritornò in gruppo e all’Alpe Sacchi, ormai deserta, ricordò loro che il pranzo non poteva attendere. Lontano le antenne del monte Quarone apparivano e scomparivano fra le nebbie dell’autunno valsesiano. Il sentiero era ancora evidente anche se le sue insidie erano celate da una coltre di foglie colorate di toni pastello. Raggiunta Civiasco senza danni ormai Varallo non distava che poche pedalate e si delineava per il nobile Mariuolo da Lessona la vittoria di tappa. Nobile d’animo e di stirpe certo non avrebbe fatto pesare a nessuno di esser arrivato per primo al Colle…vero Claudio?