Colle Ranghetto, Mazzoccone…sognando l’Invergneux!
Colle Ranghetto, Mazzoccone…sognando l’Invergneux!
20 agosto 2013
Il programma era pronto, partenza alle 5.30 da Cossato, meta Cogne e i mitici 3000 mt dell’Invergneux…purtroppo impegni imprevisti e improrogabili ci hanno costretto a modificare il programma. Allora Ettore/Re Leone ha subito pronto il piano B…ritrovo a Ponzone alle 7.45, aggregamento di Asterix/Giovanni a Borgosesia per le 8.00 e via a Varallo e su per la Valsesia.
L’aria è frizzantina, la giornata stupenda, la salita iniziale…dura! Lasciata l’auto a Camasco, imbocchiamo subito lo sterrato in mezzo al prato sulla destra della chiesetta, e dopo poche centinaia di metri si comincia a salire decisi, per circa 3 km all’11/12% di sterrato che ben presto lasacia il fondo all’asfalto fino quasi ai pressi del Colle del Ranghetto, regalandoci 500 metri di dislivello e altrettanti battiti cardiaci, ma anche una vista spettacolare! Alcune mucche infastidite e disturbate dalla nostra presenza, ci passano veloci e spariscono tra i pascoli, mentre noi, dopo un rapido consulto di cartina da parte di Ettore/Re Leone, riprendiamo il sentiero.
Tra una pedalata e l’altra, raggiungiamo la Bocchetta di Foglia, poi l’Alpe Camasca, e infine dopo un po’ di portage, anche il Monte Mazzoccone. La giornata limpida ci offre uno spettacolo impagabile, a destra il Lago d’Orta con tutti i suoi paesini fino ad Omegna, di fronte un superbo Mottarone che domina tutta la scena, a destra sullo sfondo il Lago Maggiore e alle nostre spalle fa capolino il Monte Rosa con la sua Capanna Margherita ben in vista. Ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati, non capita sovente di poter svariare lo sguardo dal fondo valle con i suoi laghi fino ai 4000 delle Alpi!
Il rimpianto per non essere su all’Invergneux è forte, ma pian piano questo lembo di terra che riempie i nostri occhi lo scaccia dalle nostre menti, e per non farci mancare nulla, una famiglia di 3 aquile si mette a volteggiare sulle nostre teste, lasciandoci per parecchi minuti ammutoliti e sdraiati a terra come bambini a seguire la loro rapida ascesa nel cielo blu fino a diventare minuscoli puntini e sparire come d’incanto tra il nostro stupore!
Ripreso contatto con la realtà, risaliamo in sella e ricominciamo il ritorno. Risaliti al Colle del Ranghetto, proseguiamo verso l’Alpe Sacche, dopo aver attraversato un piccolo tratto di pietraia a bici in spalla, e poi giù, rinunciando al single treck che ci portava a Varallo per via di un disguido (dove sono le chiavi Asterix…?) e optando per la strada asfaltata fino a Camasco.
Morale della giornata: anche senza i 3000 di Cogne è stato un successo, con la promessa di ritornare in autunno, ma da domani si ricoltiva il sogno dell’Invergneux….!
Alla prossima