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Triangolo Lariano

Triangolo Lariano

31 agosto 2010

“Il triangolo no
non lo avevo considerato…”

Renato Zero

Voi consideratelo, scegliete con cura i vostri compagni/e e partite.
Scherzi a parte, in una giornata tersa la dorsale del Vi offrirà molteplici emozioni.

Uscite dall’autostrada a Monte Olimpino, scendete verso il lago e parcheggiate.
Dimenticate l’auto, il traffico e puntate a Villa Olmo. Da li percorrete il lungolago pedonale (e ciclabile).
Vi porterà in breve alla stazione della storica funicolare Como – Brunate.
Un gentile bigliettaio Vi indicherà dove caricate le biciclette, prendete posto e godetevi l’aerea salita.
Scesi cominciate a pedalare, non potete sbagliare, andate verso l’alto.
Salite con calma verso un belvedere da non perdere: il faro Voltiano.
Dopo un adeguata sosta proseguite su asfalto verso le Vette, le Baite e il monte Boletto.
Poco oltre una chiesuola, lì inizia il sentiero n.1 che non abbandonerete.
Affrontate alcune rampe cementate di difficoltà crescente. Fatta l’ultima, breve ma intensa, se non siete scesi di sella fatevi i complimenti altrimenti “Vergogna!”.
(Nota per Gabriele: Ricordarsi di dire cose cattive a Ettore.)
Rifiatate facendo scorrere lo sguardo sui laghi e sulla pianura.
Alcuni tratti in falsopiano (????) vi porteranno al bosco.
La Magica Faggeta e il sentiero che la percorre, tutto ciclabile, aprirà l’animo anche ai più refrattari alle emozioni.
Lasciatevi guidare dalla sterrata che sale. Al termine di poche, ripide, rampe potrete riposare i sensi, gusto compreso.
Ai tavoli dell’accogliente Rif. Riella vi offriranno ottimo nutrimento (chiedere per conferma ad Armando e Gabriele).
Panorama superbo, all’interno del rifugio, nella sala da pranzo una tavola sinottica potrà darvi orientamento fra le mille vette che si perdono in lontananza.
Risalite in sella, salutate i gestori e scollinate. Godetevi i piacevoli scorci e scendete sino ai Piani di Tivano. Pochi metri d’asfalto, svoltate a sinistra per l’ultima fatica di giornata: il Monte Ponciv.
Salita dura, ma non durissima ( non chiedere a Ettore), con un buon fondo (sentire Armando) tutta pedalabile (“Vergogna!” dice Gabriele).
Riposate un poco, se non c’è troppo vento, sul verde praticello poco sotto la vetta; indi seguite la fedele indicazione bianco-rossa con il numero Uno.
Scendete con la dovuta cautela sino alle baite sottostanti evitando eventuali mucche (Prudenza, Gabriele, prudenza).
Ora una comoda strada invita alla velocità (Prudenza, Gabriele, prudenza) e in breve arriverete a Bellagio.
Una piacevole crociera (nel caso sulla motonave “A. Manzoni”) e, in un paio d’ore, sarete a ,. Comodamente seduti potrete rivedere, cullati dalle onde, buona parte del tragitto.
Se siete fortunati incrocerete “Renzo” e “Lucia”, salutateli da parte nostra.

“Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c’è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia.
La quale, se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta. E anche un pochino a chi l’ha accomodata. Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.”

A. Manzoni, I Promessi Sposi, Ed. Scolastiche Mondadori, 1956

NOTE TECNICHE

Cartografia Kompass n.91 Lago di 1:50000

Seguire le indicazioni e percorrete il sentiero n.1 Dorsale del triangolo Lariano, ben segnalato.
In cinque/sei ore da Brunate sarete a Bellagio.
Le biciclette vengono caricate sui natanti solo con il parere favorevole del comandante, i gruppi numerosi ne tengano conto.

Circa l'autore

Re Leone

"Professore di Istituto Superiore. Appassionato di montagna che ha cominciato a frequentare sin da piccolo. Maratoneta e Biker instancabile. Legge di tutto, con preferenza per Mario Rigoni Stern. Cartografo ufficiale del Team DAHÜ, da lui partono quasi tutti gli itinerari più suggestivi. Componente della "Pattuglia Astrale", costola del Team DAHÜ che si dedica alle lunghe distanze, ha raggiunto Roma percorrendo la via Francigena nel 2010 e i Sentieri Francescani fra Toscana e Umbria nel 2011"

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